Dicono di me
Dicono di me
Nicoletta Ghironi - Marketing&Communication Manager at B&R
Forse per questo poi sa cogliere l’attimo e rendere l’atmosfera del momento. Il lato umano di un evento diventa tangibile e si assapora negli scatti, che diventano uno strumento per una comunicazione emozionale.”
Stefano Ferri - giornalista, scrittore, crossdresser
Se cercate una fotografa, avete ampia scelta. Ma se volete “la” fotografa, ebbene eccola qui. Anna.”
Paolo Raffetto - pres. Ordine Arch. di Genova e Nicola Canessa | Go-Up architects
Per questo ci serviamo da molti anni della sua capacità creativa e professionale nel realizzare servizi fotografici dei nostri progetti.”
Enrico Lorenzi - Titolare Tam Tam Italia Strategie di Comunicazione e Sviluppo
Tu sei un grande talento, perchè questa capacità di cogliere il momento e l’espressione che contiene l’essenza della persona non la si può insegnare. Ce l’hai o non ce l’hai.
E le esperienze fatte assieme mi hanno confermato questa tua straordinarietà dove il tuo lavoro e le tue immagini hanno esaltato il nostro.”
Irene Cutrona - Executive Assistant & Corporate Communication at Jakala
Ça va sans dire, Anna è una persona estremamente puntuale ed affidabile, ma la sua vera forza consiste di flessibilità e versatilità che, per un’azieda frenetica e iperattiva come la mia, è un aspetto decisamente importante.
Di fronte all’imprevisto e al cambiamento in corsa, Anna non devi trascinarla, lei corre insieme a te, confident, equilibrata e sempre con il sorriso sulle labbra.”
Vincenzo Franco - Maestro Artigiano “Bottega le Fornaci”
Una fotografa capace di tramutare una grossa fotocamera scura in una rete in cui catturare farfalle, effimere, macchie elettriche di colore e gocce bianche e nere di sensazioni e racconto… una fotografa che lo fa talmente bene che ti scordi di esser fotografato e allora torni bambino e rimani così, un po’ sbigottito dalla magia e perfettamente adatto ad essere catturato per il sorriso che di nuovo avrai in futuro.”
Antonella Pugno - architetto
Luca Mazzari - architetto Studio associato Archifax
Chi la conosce sa benissimo che è un’artigiana di immagini, generosa e intensa come la sua passione.”
Max Morales - esperto di comunicazione multimediale, delegato regionale Liguria Ferpi
“La cosa che stupisce di Anna è l’empatia che riesce a creare nel rapporto con i suoi soggetti. I suoi scatti risultano sempre naturali per via della sua capacità di instaurare una relazione edificante e soddisfacente anche con un soggetto appena conosciuto. La sua tecnica e la sua creatività, unita all’amore che dimostra quotidianamente per il suo lavoro e per la fotografia come arte, le permettono di essere una bravissima fotografa, con le basi per diventare una grande della fotografia.”
Paolo Borzacchiello - Co-Creator of HCE®, Human Connections Engineering
Noi, infatti, viviamo di narrazioni e siamo il frutto di storie che possono essere raccontate. Una parte di questa storia è quella che noi, consciamente o meno, decidiamo di scrivere attraverso le nostre parole e le nostre gesta. E’ una parte importantissima, ma limitata per definizione, perché offre allo spettatore la nostra versione dei fatti, quella porzione di realtà di cui siamo consapevoli, lo spaccato di mondo su cui noi riusciamo a posare gli occhi.
Raccontiamo quel che vediamo, o quel che speriamo gli altri vedano di noi.
Anna aggiunge un tassello fondamentale al nostro racconto, quello dell’altro punto di vista, quello della dissociazione, quello del dietro le quinte, ovvero il “che cosa succede” davvero mentre tu sei concentrato su altro. Ed è un tassello importante e meraviglioso, che completa il quadro, che diventa indispensabile nella misura in cui noi vogliamo che il ricordo di quel che facciamo sia un ricordo smagliante, completo, sfaccettato.
Anna ha un occhio curioso, a volte impertinente, che arriva là dove non ti aspetti e che cattura momenti che escono dalla narrazione tradizionale e che per questo la completano, se si ha poi il coraggio di condividerli.
Cosa dovuta, in effetti, se pensiamo che il pubblico di oggi desidera prima di qualsiasi altra cosa la nostra autenticità, il nostro lato più vero, quello che si nasconde dietro l’immagine patinata o dietro le parole che descrivono i valori di un brand.
I clienti e il pubblico vogliono storie autentiche, che abbiano il sapore di un piatto cucinato con ingredienti contadini, come si faceva una volta. Sono stanchi del cibo preconfezionato così pieno di additivi da aver perso persino l’idea di quel che vuol dire sapore vero: nell’epoca dei selfie e dei filtri in cui ciascuno di noi può farsi la faccia che vuole, chi ci segue vuol sapere che faccia abbiamo davvero.
Che, poi, è la faccia che ci rende unici, quale che sia: i filtri, li possono usare tutti e sono sempre tutti uguali. Ognuno diventa la copia di qualcun altro. Nelle foto di Anna, invece, emergono il lampo, il crudo e il vero, ingredienti fondamentali di qualsiasi storia che valga la pena di essere raccontata.
Ed è importante, perché le persone non acquistano mai prodotti o consulenze, acquistano la storia che li accompagna. Le immagini di Anna, che questa storia sanno raccontare molto bene, diventano quindi una variabile economica, uno strumento potente per valorizzarsi e patrimonializzare il nostro essere unici, i nostri particolari, quali che siano.
Questi particolari lei li racconta con grazia, standoti sempre accanto, scomparendo alla soglia della tua attenzione: tu sai che lei c’è, ma dopo un po’ smetti di vederla ed è lì che inizia la magia. Scatto dopo scatto, ritratto dopo ritratto.”